165 - Traversata delle tre Limentre

Ultima modifica 6 maggio 2021
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Fonte con lavatoio a Casa Bettini

Si tratta di un sentiero di grande interesse, che partendo da Casa di Bettini, posto sul crinale fra la valle del Reno e la valle della Limentra di Sambuca, attraversa le valli della Limentra, della Limentrella e della Limentra Orientale, dopo aver scavalcato i crinali compresi fra questi corsi d'acqua.

La Traversata delle Tre Limentre tocca alcuni dei centri più significativi delle tre valli e precisamente: Casa Bettini, il Castello di Sambuca, Taviano, Caviana, Collina di Treppio, Castello di Treppio, Treppio, Torri, L'Acqua, per congiungersi poi con la GEA (Grande Escursione Appenninica) nei pressi di Pian della Rasa (Rifugio Pacini).
Dalla piazzetta centrale di Casa Bettini, che è un bel borgo ben conservato posto in posizione panoramica, scendere verso Sud fino ad attraversare la strada asfaltata prendendo una via selciata in costante discesa. All'inizio della stessa, dopo una breve deviazione sulla destra si può passare accanto ad una bella fonte con lavatoio: notevole il fatto che nell'acqua del lavatoio sono facilmente visibili alcuni anfibi: Rane e Tritoni. Ritornati sulla via, che è una vecchia strada comunale, si attraversano castagneti posti a metà costa del versante sinistro della valle della Limentra di Sambuca. Di notevole interesse un tabernacolo a pilastrino, localmente detto la Madonnina dei Fossi. Appena superato in discesa un bivio di sentieri (a destra in salita si sale a Casa Sedoni), a monte di un'abetina è visibile una struttura in rovina: è il Mulinaccio, i ruderi di un antico mulino che prendeva acqua da una ricca fonte che si trova a monte dello stesso. La via selciata, poco più avanti, diviene particolarmente interessante per la presenza di un paio di tornanti, tutti in muro a secco. In pochi minuti si giunge al Castello di Sambuca, di cui è possibile visitare i resti, ancora imponenti, la rocca ed il paese arroccato attorno ad essi. Dalla bella fontana si ha una suggestiva visione sulla verde valle della Limentra, costellata di isolati borghi. Si scende poi per strada asfaltata verso il Convento di Santa Ma ria del Giglio (sec. XVIII), ove si abbandona l'asfalto e si prende per stradina selciata a sinistra, in corrispondenza del tornante di fronte alla chiesetta del Convento.
In venti minuti scarsi di ripida discesa, per bella via selciata, detta la Strada della Serra nelle carte granducali e nota oggi come la Via degli innamorati, si giunge a uno stretto ponte in pietra sulla Limentra e si passa accanto alla chiesetta di Sant'Antonio.
Siamo a Taviano, che si onora di aver dato i natali a Michele Barbi (Taviano 1867-Firenze 1941), professore all'Università di Firenze, insigne dantista, studioso del Boccaccio e del Sacchetti nonché cultore della poesia popolare italiana. A Taviano si trova il Palazzo Comunale.
Giunti, come detto, presso la chiesetta si prende a destra per la Statale Porrettana, in direzione di Pistoia. Poche decine di metri e si abbandona la Statale per prendere una mulattiera a sinistra in salita (presso una cabina di trasformazione elettrica): dopo venti minuti di salita si è a Falabuia, piccolo gruppo di case, e dopo altrettanti minuti a Caviana, grazioso paesetto affacciato, in amena posizione, su una verde valle.
Si continua a salire per strada carrozzabile fino ad alcune case (Casa Mignani), in corrispondenza ad uno stretto crinale. Qui si abbandona la strada e sulla destra della stessa si prende per sentiero (anch'esso una volta strada comunale) che taglia trasversalmente una sponda per lo più sassosa, volta a mezzogiorno. Tale sentiero, in alcuni punti ancora selciato e talora ricavato su ripidi pendii con muri di sostegno in sasso, porta «con ardua salita» ad un passo a quota 1087, per scendere poi nella valle della Limentrella.
Nei pressi del passo, poco a destra ed a monte dello stesso, cercare La Memoria, un cippo funebre alla memoria di Magnino Magni, partigiano caduto combattendo su queste montagne. Ritornati al passo, scendere dalla parte opposta rispetto alla precedente direzione di marcia, in discesa. L'ambiente cambia: non più boschi, ma antichi campi ora invasi da rovi, pruni, biancospini, ginestre. Si passa accanto ad un edificio agricolo: la Casetta bruciata, ed in pochi minuti si giunge al borgo detto Collina di Treppio. L'itinerario prosegue toccando Panigale, piccola frazione posta al centro di un'ampia radura, e dopo non molto Castello di Treppio, borgata situata su un poggio da cui si domina la valle della Limentrella: prende il nome da un castello pistoiese di età comunale che ivi si trovava e di cui peraltro non rimane traccia.

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La casetta dei Gargallo a monte di Collina di Treppio

Si scende poi passando per La Vandaia, Le Selve e quindi Lavacchio. Siamo nella parte alta di Treppio, uno dei centri principali del Comune. Treppio ha origini antiche ed è menzionato per la prima volta «nel 1086, quando il suo territorio era compreso nel feudo dei signori di Stagno.
Nella prima metà del sec. XIII era già un importante comune rurale e, insieme a Sambuca, Torri e Fossato, faceva parte di un potente sistema di difesa sul confine del territorio verso Bologna» (Cfr. N. Rauty in Il patrimonio artistico di Pistoia e del suo territorio, p. 296). Di notevole interesse la chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, costruita nella prima metà del 1700. Attraversato il paese, in località La Piazza, inizia la seconda parte della Traversata delle Tre Limentre: cambia la numerazione, che diviene CAI 21.

Località quota tempi
and.

tempi
rit.

Casa Bettini 844 0.00 7.00
Castello di Sambuca 736 0.30 6.30
Convento S.Maria del Giglio 692 0.40 6.20
Taviano 505 1.00 5.55
Falabuia 682 1.20 5.40
Caviana 835 1.40 5.25
Casa Mignani 925 1.55 5.15
La Meomoria 1087 2.20 4.50
Collina di Treppio 949 2.50 4.20
Castello di Treppio 748 3.20 3.45
Treppio 680 3.40 3.25
Limentrella 560 4.00 3.00
Pianacci 886 4.50 2.20
Torri 912 5.20 2.00
Il Casone 896 5.30 1.50
Il Volotto 823 6.00 1.25
L'Acqua 594 6.30 0.40
Rifugio Pacini 1001 7.30 0.00