L'Acqua
di Paolo Gioffredi,
in "Storie della Sambuca"
È un centro posto a quota 536 metri sul livello del mare, diviso in due parti dal fiume Limentra Orientale: una in Comune di Sambuca e l'altra, probabilmente la più antica, in Comune di Cantagallo ed in provincia di Prato. I due abitati sono collegati fra loro da un bel ponte in pietra con arco a tutto sesto.
La parte in Comune di Cantagallo, sulla destra idrografica, in passato era chiamata La Tinta, nome che sembra derivare da una tintoria che qui si trovava e che fu successivamente trasformata in un mulino attivo fino agli anni Settanta. Del mulino è tuttora visibile la gora, le cui acque limpide e fredde terminano in un «pozzo lavatoio» da un lato e nelle vasche di un piccolo vivaio ittico dall'altro. In questo rione si trova la chiesa dedicata a San Donato.
Il paese è citato per la prima volta nel Catasto granducale del 1665, mentre un Rio Acqua esiste già nel 1043 (ASP, Diplomatico, Abbazia di Fontana a Taona, 11). Passando a tempi recenti la tradizione narra di una piena eccezionale del fiume (nel 1932), che fece deviare il corso dello stesso. In seguito la popolazione provvide ai lavori di sistemazione idraulica.
Nei pressi si trovano due nuclei abitati: Case al Bosco, a quota 655 nella valle del Fosso delle Lastre e raggiungibile con una ripida strada carrabile, ed il Casalino, borgo anch'esso diviso a metà dalla Limentra orientale e posto lungo la provinciale Pistoia-Riola, ad un chilometro dall'Acqua in direzione nord.
Fino alla metà degli anni Ottanta vi erano attivi due ristoranti, uno dei quali "La Vittoria", era conosciuto in tutta la valle soprattutto per il buon pane cotto a legna che vi veniva prodotto.
Oggi due soli esercizi, commerciale il primo, artigianale il secondo, sono aperti tutto l'anno: la trattoria «Il Risotto» ed una officina meccanica il cui titolare, figlio della Vittoria, è specializzato nella riparazione di motoseghe e tagliaerba.