Posola

Ultima modifica 7 maggio 2021

posola

Posola

di Piero Balletti
in "Storie della Sambuca" 2001 Grosso borgo situato ad una quota di 942 metri e prossimo al crinale che separa la valle del Reno da quella della Limentra Occidentale, è sovrastato a quota 1092 dal Crocione, cima posta in posizione panoramica e così denominata per la presenza su di esso di una grande croce metallica. Fino a pochi decenni orsono il paese era circondato da orti, campi, pascoli che sono stati quasi del tutto abbandonati. In alcuni di essi sono stati introdotti impianti artificiali di conifere; altri sono stati invece ricolonizzati dalla aggressiva vegetazione spontanea. Le aree in passato coltivate a castagneto sono anch'esse in abbandono e stanno evolvendo verso il bosco misto, con prevalenza di querce, castagno selvatico (salvàno), càrpino, orniello. Nella parte alta sono presenti cedui di faggio.

Il centro abitato si estende su un pianoro, allungato in direzione nord-sud. Oltre a Pòsola propriamente detta si trovano due altri rioni: il Casone a tramontana e Val di maggia a mezzogiorno. Il paese, posto in posizione panoramica e circondato da boschi, è apprezzato luogo di villeggiatura estiva: sono soprattutto gli antichi proprietari che ritornano nelle case avite dopo la fuga dalle montagne, verificatasi nei decenni seguenti la seconda guerra mondiale. D'inverno Pòsola è disabitata, anche se è facile incontrarvi qualcuno soprattutto nei fine settimana. La principale via di collegamento con il fondovalle è una strada comunale asfaltata che passa per Casale e si inserisce nella Porrettana a Bellavalle. Una strada sterrata di crinale, la cosiddetta «Strada della Faggeta», agibile solo nella bella stagione e solo con mezzi fuoristrada, collega invece Pòsola al Passo della Collina e a Frassignoni. Il sottostante paese di Molino del Pallone, sede di stazione ferroviaria, è raggiungibile solo a piedi, con circa un'ora di cammino per buona strada mulattiera.

Pòsola è documentata nell'Estimo del Comune di Sambucha del 1587. Il Casone è citato nel 1646: la frazione VaI di Maggia sembra essere il nucleo più antico in quanto è riportata (Val di Magia) nello Statuto della Sambuca del 1291-1340.

La chiesa dei Ss. Filippo e Giacomo fu in origine un oratorio dipendente dalla pieve di San lacopo alla Sambuca. Le furono attribuite funzioni parrocchiali nel febbraio 1850 poi soppresse nel 1961. E officiata in modo continuo soltanto durante l'estate. La maggior parte degli edifici del paese sono stati ristrutturati per essere utilizzati come case per le vacanze: molti conservano tuttavia aspetti architettonici ed ornati su antiche pietre di indubbio interesse: una maschera in pietra, antiche date, mammelle, architravi con croci, simboli solari, disegni degli attrezzi usati dai mastri muratori.

I borghi vicini sono Canal di Sasso, Canal di Sasso di sotto e Casa Bocchi. I primi due nuclei, abitati nella bella stagione, sono raggiungibili con strada rotabile; Casa Bocchi è in stato di semiabbandono ed è raggiungibile solo a piedi, percorrendo la via mulattiera che da Pòsola scende a Molino del Pallone. Pòsola è centro in cui convergono numerosi sentieri provenienti da Molino del Pallone, Casa Bettini, Castello di Sambuca, Campeda, Lagacci, Monte Pidocchina (Strada del la Faggeta).

Nel paese è presente un pubblico locale, ad apertura estiva, in cui ha sede la locale Pro loco, e che offre servizio di bar e pizzeria.