L'Organo Pietro Agati a Treppio

Ultima modifica 7 maggio 2021

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La cantoria e la cassa risalgono al 1739, come appare dal cartiglio ligneo appeso al poggiolo della cantoria. Lo strumento è però più recente: fu costruito dall'organaro pistoiese Pietro Agati nel 1794 utilizzando anche parte del materiale fonico di uno strumento preesistente. Presenta un prospetto diviso in cinque campate, d'impronta tipicamente rinascimentale, nonostante la ricca cassa in legno di gattice, scolpita a larghe volute e tralci, sia chiaramente ispirata agli schemi stilistici del tardo Barocco che, soprattutto nei piccoli centri ebbe vita più lunga rispetto alle grandi città. La particolarità del prospetto è costituita dalla disposizione ai lati estremi delle due canne maggiori. Lo strumento è stato restaurato nel 1981 dal Gabinetto restauro organi antichi di Firenze, diretto da Pier Paolo Donati.

Un monumento sonoro che non cessa di stupire
di Patrizio Ceccarelli

A distanza di oltre vent'anni dall'avvenuto restauro, l'organo Pietro Agati (1794) della chiesa di San Michele Arcangelo di Treppio mantiene tutta la sua carica attrattiva. L'eccezionale strumento, è riuscito nell'arco di due decenni a far arrivare in questo piccolo paese, visitatori, appassionati di musica e cultori d'arte organaria e organistica, da tutta Europa e da molti paesi del mondo (Giappone, Sud Africa, Stati Uniti, Brasile, Argentina, Canada, Australia, Russia). La scelta di procedere al suo restauro, all'epoca molto coraggiosa, si è dimostrata saggia e lungimirante. Alla sua tastiera si sono via via alternati alcuni fra i più grandi organisti del panorama internazionale, a partire dal maestro Luigi Ferdinando Tagliavini, che inaugurò l'avvenuto restauro nel 1981. Dopo di lui si sono susseguiti, alla media di cinque concerti l'anno, circa un centinaio di interpreti. Citiamo i più significativi, da Keith Sadko (Canada), che dopo aver suonato ripetute volte questo strumento, ne rimase talmente entusiasta che lo volle nella copertina del catalogo «Gli organi storici della provincia di Pistoia», da lui realizzato nel 1988.

Sempre tra gli stranieri ricordiamo Watanabe Toshiyuki (Giappone), Aart van Beek (Olanda), Yuko Hayashi (Giappone), Margaret Irwin Brandon (Usa), Adelma Gomez (Argentina), Goerdan Blomberg (Svezia), Gijsbert Lekkerkerker (Olanda), Oleg Jantchenko (Russia); senza dimenticare alcuni nostri connazionali come Stefano Innocenti, Umberto Pineschi, Mariella Mochi, Edoardo Bellotti, Antonio Galanti, Francesco Cera, Roberto Menichetti e Andrea Vannucchi. Lo strumento è finito più volte e meritatamente nelle pagine di giornali nazionali ed esteri, per il suo valore, ma anche per la costante attività concertistica, promossa di volta in volta da importanti enti e associazioni (Accademia d'organo, Acros, Musica Insieme, Telecom Italia, Misericordia). Le iniziative che hanno visto protagonista l'antico organo di Treppio, tra cui alcuni concerti lezione rivolti alle scuole, si sono via via moltiplicate, in un crescendo che ha raggiunto il culmine con la «Settimana della musica», già alla terza edizione, il cui scopo non è tanto di organizzare una semplice rassegna concertistica, ma è soprattutto quello di valorizzare questo specifico bene artistico, così prezioso per tutta la zona.

 

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